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Trovato morto Alessio Lori: latitante, aveva tentato di vendicare Diabolik. Ora aveva paura

Un colpo di pistola alla fronte in un Bed and Breakfast al quartiere Africano. Per gli inquirenti si tratterebbe di suicidio. Alessio Lori era stato il luogotenente del boss albanese Elvis Demce. I suoi cugini i pentiti della mala romana Fabrizio e Simone Capogna.
A cura di Redazione Roma
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Fabrizio "Diabolik" Piscitelli
Fabrizio "Diabolik" Piscitelli

Alessio Lori, soprannominato "Chiappa", è stato trovato senza vita alcuni giorni fa in un Bed & Breakfast di via Tripoli. Riverso in terra nella stanza, un colpo di pistola in fronte, esploso con una pistola trovata proprio lì a fianco. L'uomo era evaso dagli arresti domiciliari dove era tornato lo scorso agosto. Il pubblico ministero Francesco Cascini ha aperto un fascicolo per omicidio, un atto dovuto viste le circostanze, ma secondo tutti gli approfondimenti e le prime indagini, non ci sarebbe nessun elemento che porti in una direzione diversa da quella del suicidio.

Lori era stato condannato a 14 anni di reclusione in primo grado, e l'appello lo avevo visto migliorare anche si di poco la propria situazione giudiziaria. Era accusato di far parte di un'organizzazione dedita al narcotraffico, di estorsione, spaccio e incendio. Luogotenente del boss del mala albanese Elvis Demce, era anche l'uomo che aveva progettato uccidere Giuseppe Molisso per vendicare Fabrizio Piscitelli Diabolik. Molisso è il narcotrafficante che sarebbe stato chiamare a curare gli interessi del clan Senese, e proprio Michele Senese era ritenuto da Demce e i più stretti alleati di Diabolik colui che aveva dato semaforo verde per l'omicidio.

Solo, in fuga, braccato non solo dalle forze dell'ordine ma forse anche dai propri rivali pronti a vendicarsi, Lori si sarebbe così tolto la vita. Perché a girargli le spalle potrebbe essere stati anche i suoi sodali per una parentela quanto mai scomoda in questo momento e impossibile da ignorare era infatti il cugino di primo grado Fabrizio e Simone Capogna, i due pentiti della mala romana che con le loro dichiarazioni hanno svelato agli inquirenti come funziona la criminalità organizzata a Roma, e come si è arrivati all'omicidio di Diabolik nell'agosto del 2019, e come sono cambiate le cose dopo.

Originario di Centocelle, dove aveva cominciato la sua carriera criminale, Alessio Lori era arrivato a gestire la piazza di spaccio di Tor Bella Monaca di Demce. Spietato e violento, era considerato uno che non si tirava indietro quando c'era da infliggere una punizione violenta o tirare il grilletto. C'è anche lui nel gruppo di fuoco che aspetta Molisso fuori la sua abitazione per vendicare Piscitelli. Ma a impedire che la vendetta si consumi arrivano le forze dell'ordine che, con un'operazione in grande stile, arrestano il boss.

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